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Una grande lezione di Shiatsu

di Paola Frondoni - Febbraio 2007

*Dal seminario Internazionale di Arbedo svolta positiva nei rapporti tra le Associazioni degli stili Namikoshi e Masunaga in Svizzera ed in Italia
È sicuramente stato un evento politico importante l’incontro internazionale di Arbedo, dove si è confermata e sviluppata in Svizzera la linea che il Japan Shiatsu College e la Namikoshi Shiatsu Europe intendono perseguire. In primo luogo la volontà di estendere la diffusione del Metodo Namikoshi in Europa e contestualmente perseguire un proficuo confronto con tutti gli stili di Shiatsu, a partire da quelli che possiamo raggruppare sotto il nome del Maestro Masunaga.

L’articolo che segue, scritto dall’amica Paola Frondoni, una delle responsabili dell’Associazione Professionale Italiana Shiatsu (APIS), ne è una bellissima testimonianza.

Dario Baranzini*

IN SVIZZERA UNA GRANDE LEZIONE DI SHIATSU
Quattro giorni di lavoro intenso con i massimi esponenti dello Shiatsu Namikoshi e due grandi maestri dello stile Masunaga, questo è stato il Seminario Internazionale di Arbedo.
Un seminario di grande qualità, caratterizzato dall'elevato livello dei relatori, dall'interesse degli argomenti trattati, da tanta pratica, e da un ascolto attento da parte di tutti i partecipanti.
Il primo giorno si apre subito con la presentazione del trattamento delle diverse sindromi che caratterizzano la cosiddetta "periartrite scapolo-omerale” da parte del Maestro Akitomo Kobayashi, che con grande competenza, precisione e generosità ci ha mostrato il metodo di lavoro del Japan Shiatsu College. E' un lavoro che si basa sulla conoscenza dell'anatomia, e quindi non si può trattare la spalla senza avere ben chiare le strutture che compongono l'articolazione, sia dal punto di vista anatomico che della funzionalità, e soprattutto le relazioni che esistono tra di esse.
E ancora, prima di iniziare il trattamento, l'importanza dei test diagnostici, per capire quali sono, sotto una definizione così generica quale periartrite, le strutture effettivamente interessate nel caso specifico, in modo da poter indirizzare dove è più necessario il trattamento, che risulta accurato, completo e al tempo stesso mirato. Abbiamo modo di vedere questo grande Maestro all'opera una seconda volta in chiusura del seminario, nel trattamento per il ginocchio. In questa occasione ho la fortuna di ricevere lo shiatsu da lui durante la dimostrazione.
I principi del lavoro sono gli stessi, test di valutazione, lavoro su tutte le strutture interessate e quelle collegate, punti specifici di dolore. La pressione è attenta, ha una direzione precisa, arriva in profondità e lavora, senza mai andare oltre il punto di massima sopportabilità, la sensibilità porta a modulare i tempi e a ricercare le rigidità vicine al punto interessato. Ho la sensazione di un lavoro che unisce una grande competenza scientifica e tecnica con una grande capacità d'ascolto e che sfocia in un trattamento che è al tempo stesso estremamente preciso, efficace e creativo.
A proposito di creatività parliamo di Shigeru Onoda, altro grande Maestro, Direttore della Escuela Japonesa de Shiatsu de Madrid, il quale, pur avendo alla base del suo insegnamento il metodo Namikoshì, lo amplia e lo integra con studi diversi, offrendoci differenti prospettive di lavoro. Nel suo primo intervento parla del torcicollo e presenta la teoria dell’”elica", secondo la quale esistono delle linee di collegamento in diagonale che attraversano il corpo da sinistra a destra e viceversa e che interessano le articolazioni; quindi, se il dolore al collo è troppo acuto, onde evitare di fare un trattamento troppo doloroso e che potrebbe scatenare una reazione troppo forte, si può trattare a distanza iniziando a sciogliere la caviglia del lato controlaterale, risalendo poi con un bel lavoro sul tibiale anteriore, tre linee trattate con pressioni diverse, e quindi lo stomaco, in modo tale da arrivare a trattare la zona dolente quando è già molto più rilassala e meno sofferente.
In un secondo intervento ci parla invece di pressione, di perpendicolarità e direzione, di come trattare la contrattura, di come arrivare in profondità....siamo al cuore dello shiatsu.
E infine l'apporto prezioso dei Maestri dello stile Masunaga, che propongono uno "sguardo" diverso.
Douglas Gattini, già Presidente della Federazione Italiana Shiatsu e ora presidente dell'Interassociazione delle Arti per la Salute, tiene una lezione davvero interessante sulla valutazione energetica e il trattamento dell'addome. Spiega in maniera accurata l'importanza della posizione dell'operatore per la perpendicolarità e per il giusto modo di portare la pressione, concetti che sappiamo essere importanti in qualsiasi tipo di shiatsu, mentre la conoscenza delle zone sull'addome riferite agli organi e/o ai meridiani, la capacità di valutarle e la comprensione della necessità di modalità diverse di trattamento a seconda che siano "piene" o "vuote" è senza dubbio un arricchimento per il nostro lavoro.
Il "pieno" e il "vuoto" sono stati presentati e definiti da Peter Itin, dell'Associazione Svizzera Shiatsu, che servendosi in un primo tempo di palloncini colorati e poi attraverso lo scambio tra i partecipanti, ha guidato la platea a familiarizzare con questi concetti. Sicuramente tutti avevamo già l'esperienza tattile di queste due qualità, la novità sta nella loro definizione e nella loro relazione che nello stile Masunaga diventa il terreno preferenziale di lavoro. La mia idea è che ci siano molte possibilità di scambio e di confronto su temi comuni, nonostante l'approccio sia differente.
Queste le relazioni del seminario, ma tanto si è imparato anche durante le pause, quando i Maestri, quasi fosse un impulso al quale non potevano resistere o una missione alla quale non potevano sottrarsi, si avvicinavano a chiunque stava nelle vicinanze e massaggiavano schiena, spalle, collo, con estrema disponibilità e grande maestria. Osservarli in questa circostanza è stata una splendida occasione per capire o ricordare innanzitutto che lo Shiatsu è una tecnica raffinata, ma subito dopo che deve essere praticata con passione, generosità e presenza. Grazie davvero e grazie anche alla perfetta organizzazione del Seminario Internazionale di Arbedo.

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